Per un migliore approccio in reparto - Mediatore Culturale e Volontari

L'Associazione Amici della Pediatria ha organizzato, nell'ambito del percorso formativo dei suoi volontari dell'annualità 2003-2004, due incontri tra le mediatrici interculturali Mullaj Majlinda e Charara Nada e i volontari. Nel primo incontro tenutosi a febbraio, il tema affrontato era «Il mediatore ed il volontario: collaborazione, scambio, ruoli e limiti di entrambi».
Le mediatrici hanno illustrato la funzione e il ruolo del mediatore interculturale nell'ospedale, entrando in alcune culture attraverso esempi specifici, toccando gli usi e i costumi, la comunicazione non-verbale e i codici comunicativi. Il confronto tra i volontari e le mediatrici ha potuto mettere l'accento sull'importanza del primo approccio con il paziente e della prima presentazione, per creare una relazione di fiducia, di conoscenza e comprensione con l'utente migrante. Questo incontro ha permesso ad entrambi - volontari e mediatori - di capire e stilare nuove modalità di collaborazione per più concretezza ed efficienza sul campo
Nel secondo incontro, avvenuto in marzo, «la diversità» era al centro dell'attenzione. Le mediatrici hanno lavorato con due gruppi di volontari, utilizzando la parola, giocando e sperimentando in prima persona la diversità orale e scritta. Le due lingue sconosciute, l'albanese e l'arabo, già molto diverse tra loro, sono state lo strumento, vivace e toccante, per far entrare il gruppo in una situazione inaspettata e far vivere ai partecipanti un'esperienza di spaesamento e di disorientamento. Questo vissuto «diverso» ha suscitatoscambi di sensazioni e di confronto, riflessioni sulle diversità e le somiglianze, gli stereotipi e le categorie e sull'importanza di esserne consapevoli.

immagine
  • Ibrahim Kodra (pittore albanese)
  • Il quadro rappresenta una donna dalle cui braccia levate si allontanano i figli.
  • Secondo l'autore questo quadro è colmo di dolore, ma aggiunge:
  • "Il momento della sofferenza è anche il momento più felice, perchè la sofferenza matura l'uomo,lo rende sensibile. Poi si affronta meglio il domani."